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Questo blog ha lo scopo di far conoscere la realtà delle minoranze linguistiche della provincia di Udine.E’ un tema poco conosciuto in Regione e in Italia.Spero che sia di vostro interesse.

Minoranze linguistiche Friuli

Minoranze linguistiche Friuli

giovedì 24 ottobre 2024

IL MEDIOEVO

 



Il Medioevo

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Dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente


 il Friuli entrò a far parte del Regno di  Odoacre  e successivamente di quello ostrogoto di  Teodorico . La riconquista  bizantina  voluta dal grande  Giustiniano  ( 535 - 553 ) fu, per la Regione, di breve durata: nel  568  i  Longobardi  la occuparono.

La capitale venne spostata a  Forum Iulii , fortificata nel corso del Medioevo per poter resistere ad altri barbari. In epoca longobarda Forum Iulii si impone come il più importante e popoloso centro della Regione e, nei secoli successivi, mutò il suo nome in quello di  Cividale del Friuli . La città, prima ancora di perdere definitivamente la sua denominazione latina, diede a sua volta il proprio nome all'intero territorio. Con successivi passaggi linguistici infatti, il nome Forum Iulii, sulla bocca delle popolazioni friulane di allora, si trasformò in Friûl e si estese fino ad indicare la totalità del ducato longobardo friulano.

I Longobardi lasciano un profondo segno nella storia del Friuli, creando un forte  ducato , che fin dalle sue origini rivestì una funzione militare e politica di primo piano nell'ambito del  regno longobardo . Durante tutta la sua esistenza, il Ducato del Friuli si configurerà come una vera e propria barriera contro le minacce degli  Avari  e degli  Slavi . Tale funzione strategica fu intuita fin dagli albori del dominio longobardo: il Ducato del Friuli fu infatti il ​​primo ad essere costituito in  Italia  e lo stesso  Alboino  volle affidarlo al nobile  Gisulfo , suo parente e braccio destro. Non a caso, molti duchi del Friuli divennero anche re dei Longobardi. Fra questi,  Rachis  (prima metà dell' VIII secolo ), sovrano di ampia cultura e profondamente religioso, fu un convinto sostenitore del processo di fusione fra l'elemento germanico e quello romano o romanizzato che oramai sia in Friuli che nel resto dell'Italia longobarda poteva considerarsi pienamente realizzato. L'adozione della  religione cattolica  ( VII secolo ) e della  lingua latina  avevano infatti permesso ai  Longobardi  di integrarsi con le popolazioni autoctone e di partecipare attivamente allo sviluppo, anche civile e culturale, del territorio. Longobardi del Friuli furono anche  Astolfo , successore di Rachis prima come duca del Friuli, poi come re d'Italia, e infine lo storico  Paolo Diacono , autore della  Historia Langobardorum  e professore di grammatica latina presso la corte di  Carlo Magno .

Alla dominazione Longobarda seguì quella  franca , che iniziò a partire dagli ultimi decenni dell'VIII secolo . I Franchi riorganizzarono il Ducato del Friuli su base comitale e lo inserirono nel  Regnum Italicum . Fu poi trasformato in  Marca del Friuli  nell'846 . A cavallo tra i secoli  IX  e  X  il Friuli fu coinvolto nella lotta per il controllo d'Italia, quando il  marchese  Berengario  si fece incoronare prima  re d'Italia  nell' 888  e quindi  imperatore del Sacro Romano Impero  nel  915 . Il Friuli estese allora il suo territorio sino al  lago di Garda , mentre la capitale veniva spostata a  Verona , costituendo la  Marca di Verona e Aquileia . Con lo smembramento dello Stato carolingio ( IX secolo ) assunse sempre maggior importanza per i destini del Friuli la componente germanica dell'Impero. Le invasioni degli  Ungari , col loro strascico di devastazioni, caratterizzano in negativo il X secolo dei territori friulani.

Il 3 aprile del  1077  è un dato particolarmente significativo per la storia del Friuli: in questa giornata infatti l'imperatore  Enrico IV  concesse al Patriarca  Sigeardo di Beilstein , per la sua fedeltà al potere imperiale, la marca del Friuli con prerogative ducali: nasce lo  Stato patriarcale di Aquileia  (chiamato a partire dal  XIII secolo  Patria del Friuli ). Tale linea filo-imperiale, seguita anche dai successori di Sigeardo, che per lungo tempo saranno tutti di origine germanica, permise loro di consolidare il potere temporale, che oltre a tale regione inclusa per alcuni periodi - in epoche diverse - anche  Trieste , l' L'Istria , la  Carinzia , la  Stiria  e il  Cadore . La Patria del Friuli si impone ben presto come una delle più ampie e potenti formazioni politiche dell'Italia del tempo, dotandosi, fin dal  XII secolo , anche di un  Parlamento , espressione massima della civiltà friulana sotto il profilo istituzionale. Tale organismo prevedeva una rappresentanza assembleare anche dei comuni e non solo dei nobili e del clero. La vita di questa istituzione si protrasse per oltre sei secoli, mantenuta persino sotto la dominazione veneziana, anche se in parte svuotata di potere: si riunirà infatti per l'ultima volta nel  1805 . Sarà abolita da  Napoleone Bonaparte .

A partire dal  1273 , con la nomina dell'Arcivescovo  Raimondo della Torre  a Patriarca di Aquileia incomincia l'egemonia della potente famiglia lombarda dei  Della Torre  che metterà solide radici in Friuli e lo utilizzerà come base per le incursioni in terra lombarda contro i  Visconti  nella la loro lotta per il possesso della  Signoria  di  Milano . Il Patriarca  Marquardo di Randeck  ( 1365-1381 ) raccolse tutte le leggi emanate in precedenza nella  Constitutiones Patriae Foriiulii , ossia  Le leggi fondamentali della Patria del Friuli . L'attuale Cividale del Friuli sarà sede della Patria del Friuli fino al  1238 , anno in cui il Patriarca si trasferirà a  Udine  dove farà costruire un grande palazzo, per sé e per i propri successori. Udine assumerà in tal modo sempre maggiore importanza divenendo col tempo il più importante centro istituzionale del Friuli.

wikipedia continua  https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Friuli

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