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Qui si parla del Friuli multietnico, dei luoghi,foto,video curiosità,articoli dai giornali e tanto altro.E’ una regione a Statuto speciale tutelata dalla legge per le minoranze linguistiche che prevede cartellonistica plurilingue,leggi speciali,scuole con l’insegnamento delle lingue minoritarie,radio,Tv giornali ecc.

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I. Nievo

traduttore

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martedì 11 febbraio 2025

IO RICORDO TUTTO




 Ricordo i racconti di mia madre,

avevo due zii che non conobbi mai:

Saša e Milan morti in Jugoslavija

uno internato dai fascisti nel sud Italia,

l'altro sparito non si sa dove

riposano senza una tomba.

Riposate in pace noi non 

vi abbiamo dimenticato

mi restano solo le vostre foto.

OLGICA

 hčerka Jožice vaše sestre


Il fogolâr



immagine dal web


Nella cucina friulana c'era sempre un  fogolâr che era costituito da quattro legna messe in croce e poste sul pavimento, al centro della cucina. Il fumo usciva da una piccola finestra posta in alto o attraverso la porta a seconda delle stagioni; non c'era canna fumaria, poiché essendo il tetto di paglia c'era pericolo che le faville che uscivano da comignolo provocassero incendi. La cucina veniva chiamata cjase de fum.Il fogolâr non segue un'ubicazione fissa, è elemento determinante della tipologia della casa friulana. Il piano del focolare era sempre rialzato di almeno 50-60 centimetri rispetto al pavimento, aveva un rivestimento esterno di mattoni ed il ripiano superiore era in lastre di pietra o sempre di mattoni. Spesso nella parte anteriore c'era una piccola rientranza ad arco (le entrade) che permetteva alle donne di avvicinarsi alle pentole.Nel vano del focolare correva lungo tre lati un unico pancone (bancjon) che accoglieva i numerosi commensali al momento del pasto e la famiglia, quando questa vi si riuniva intorno.



https://au.pinterest.com/pin/437130707564215662/



Proverbio

 


Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“A sante Polonie il frêt al va in Slavonie” ovvero per Santa Apollonia (il 9 febbraio) il freddo va in Slavonia, ad est, abbandona le nostre terre.