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Qui si parla del Friuli multietnico, dei luoghi,foto,video curiosità,articoli dai giornali e tanto altro.E’ una regione a Statuto speciale tutelata dalla legge per le minoranze linguistiche che prevede cartellonistica plurilingue,leggi speciali,scuole con l’insegnamento delle lingue minoritarie,radio,Tv giornali ecc.

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I. Nievo

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giovedì 2 ottobre 2025

OGGI IN SENATO


 OGGI IN SENATO

Due gli spunti per questa conferenza : le linee programmatiche per la scuola, dove le lingue minoritarie non sono state considerate, e la visita del Presidente Mattarella in Slovenia a settembre, dove con la Presidente Pirc Musar ha sottolineato il ruolo e l'importanza delle minoranze, quella italiana in Slovenia, quella slovena in Italia, che costituiscono il ponte più nobile tra i nostri due Paesi.
In Europa ci sono 50 milioni di cittadini che compongono il mosaico delle minoranze linguistiche, e anche nel nostro Paese rappresentano una ricchezza culturale, un ponte tra popoli e culture. Ci aspettiamo che anche il ministro Valditara recepisca questa realtà composita e ne faccia tesoro. Lo abbiamo ribadito oggi all'incontro "Lingua-lingue: specificità e ricchezza del nostro paese" che si è tenuto al Senato, alla presenza dell’ambasciatrice d’Albania presso la Santa Sede Majlinda Frangaj e dell’ambasciatore della Repubblica di Slovenia a Roma Matjaž Longar.
Relatori i linguisti professori Silvana Ferreri e Francesco De Renzo, docenti degli Atenei della Tuscia e di Roma "La Sapienza", e il prof.Domenico Morelli,
presidente del Comitato nazionale federativo Minoranze linguistiche d'Italia. Nel mio intervento introduttivo ho avuto modo di sottolineare come il pluriliguismo rappresenti un valore aggiunto nell'istruzione e nella formazione degli individui e delle comunità, ricordando la presenza nel Friuli Venezia Giulia della minoranza nazionale slovena e della presenza di mezzo milione di parlanti la lingua friulana oltre che di quella tedesca. Le scuole con lingue d'insegnamento slovena sono frequentate da un numero sempre maggiore di alunni e studenti non solo di famiglie slovene o bilingui ma anche da giovani di famiglie italiane che desiderano per i loro figli che imparino la lingua e la cultura della minoranza.

sabato 20 settembre 2025

A PORDENONELEGGE

 dom 21 set

11:00

Pordenone, Palazzo dei Libri, Palazzo Montereale Mantica (Sala Caminetto)

Le fiabe sugli animali e di magia in Val Resia

Pordenone | Palazzo dei Libri, Palazzo Montereale Mantica (Sala Caminetto)

Incontro con Luigia Negro e Roberto Dapit. Presenta Martina Kafol

La narrazione popolare in Val Resia vanta una storia ricca e profonda. Il suo vasto patrimonio viene da anni trascritto e studiato, anche grazie alla collaborazione tra Editoriale Stampa Triestina e istituti di ricerca in Italia e Slovenia. Quali sfide pone una tradizione orale in resiano, lingua oggi a rischio? Le fiabe ci mostrano che le differenze arricchiscono, ma che il cuore dell’infanzia parla tutte le lingue.

POSTI LIMITATI SENZA PRENOTAZIONE

21 settembre giornata internazionale della PACE


 La Giornata internazionale della pace viene celebrata il 21 settembre di ogni anno. È stata istituita il 30 novembre 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione 36/67.

L'Assemblea dichiarò che il Giorno sarebbe stato osservato, il terzo giovedì di settembre ogni anno, come un giorno di pace e di non-violenza, e volse un invito a tutte le nazioni e persone a cessare le ostilità durante il giorno. La risoluzione invitava tutti gli stati membri, organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, organizzazioni regionali e non governative ed individui a commemorare il giorno in maniera appropriata, sia attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica, sia nella cooperazione con le Nazioni Unite per la pace globale.

Dopo una campagna di Jeremy Gilley e della organizzazione Peace One Day, 7 settembre del 2001 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 55/282 tramite la quale dichiara che, a partire dal 2002, la Giornata Internazionale della Pace sarà celebrata il 21 settembre di ogni anno, e questo sarebbe diventato il giorno del Cessate il fuoco.

Nel 2005 si tenne una cerimonia al "Peace Bell" alle Nazioni Unite a New York.

L'osservanza della giornata mondiale per la pace sta cominciando ad essere sempre più diffusa, soprattutto nelle scuole con attività volte alla Pace.

L'11 ed il 21 settembre 2003, il network MyPacis.com ha ospitato un "Blog carnival for peace". Lo scopo di questo blog è di simulare discussioni e trovare risposte per realizzare la vera pace nel mondo. da wikipedia

giovedì 11 settembre 2025

FRIULI DOC


 Dopo tanta attesa, oggi Udine diventa capitale del gusto e delle tradizioni con l’inaugurazione della 31ª edizione di Friuli Doc, la più grande rassegna enogastronomica del Friuli Venezia Giulia, che si estende su oltre 33 mila metri quadri nel cuore della città. Alle 17.30 in piazza Libertà  o, in caso di maltempo, sotto la Loggia del Lionello  si terrà la cerimonia d’inaugurazione insieme alle autorità comunali e regionali, anche quattro ospiti speciali che hanno portato il nome di Udine e del Friuli nel mondo: la ginnasta dell’ASU Tara Dragas, il portiere dell’Udinese Daniele Padelli, l’esperto vitivinicolo Ben Little e la cantante Tish, che proporrà un medley dei suoi successi. Dopo i saluti istituzionali e il tradizionale taglio del nastro, la Banda della Brigata Alpina Julia accompagnerà in musica il pubblico verso l’avvio ufficiale della festa. L’inaugurazione sarà trasmessa su Telefriuli in diretta a partire dalle 17.30.

Friuli Doc 2025 si svolgerà a Udine dall'11 al 14 settembre, offrendo un ricco programma di eventi enogastronomici, concerti e attività per tutte le età.

Dettagli dell'Evento

  • Date: 11-14 settembre 2025
  • Luogo: Centro storico di Udine

Attività Principali


L' istituto comprensivo bilingue Paolo Petricic di San Pietro a Natisone

 


Quest'anno l'istituto comprensivo bilingue Paolo Petricic di San Pietro a  Natisone ha iniziato le attività scolastiche l'8 settembre.L'anno scorso ha festeggiato i 40 anni di esistenza.Quest'anno è frequentato da 214 alunni.

Scuola dell'infanzia ha 3 classi ed è frequentata da 59 bambini.

Scuola primaria 82 alunni

12 in prima

22 in seconda

15 in  terza

12 in quarta 

21 in quinta

Scuola secondaria inferiore64 alunni

BUON ANNO SCOLASTICO AD ALUNNI E INSEGNANTI!

venerdì 17 gennaio 2025

Scollature vertiginose

 

dal web

Mi danno fastidio le presentatrici,conduttrici di programmi TV ecc. che esibiscono le loro grazie in TV con scollature vertiginose.

Hanno i seni abbondanti solo loro?

 Ai maschietti questa vista piacerà senz'altro.Io ho avuto da giovane il complesso  del seno piccolo e invidiavo mia madre.

Poi con il passare degli anni sono diventata più formosa.


domenica 12 gennaio 2025

domenica 22 dicembre 2024

Primo piano del dom di Natale


 Il Dom del 20 dicembre mette in primo piano la celebrazione del Natale. «A tutti va l’augurio di essere aperti al dono della Salvezza che ci viene rinnovato ogni Natale attraverso questo Bambino, che nasce per noi. Aperti, quindi, alla Salvezza di Gesù Cristo alla quale tutti quanti siamo chiamati personalmente e come comunità. E l’augurio di vivere questo dono nelle realtà locali in un rapporto di comunione fraterna». Questo l’augurio dell’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, alla gente di Benecia, Resia e Valcanale al termine di un’approfondita intervista.

mercoledì 4 dicembre 2024

NUOVE SCOPERTE AD AQUILEIA

 


https://messaggeroveneto.gelocal.it/regione/2024/12/02/news/nuove_scoperte_grandi_terme_aquileia_abside_statue_colonne_colossali-

Gli archeologi dell’Università di Udine hanno anche anticipato all’inizio del IV secolo d.C. la costruzione del maestoso complesso



 

domenica 24 novembre 2024

DAL 23 AL 25 NOVEMBRE TORNANO LE BANCARELLE DI SANTA CATERINA IN PIAZZA ...

La Fiera di Santa Caterina di Udine è la più antica della città ancora in vigore e tra le più antiche d’Italia. Fu infatti il Patriarca Marquardo di Randeck che il 4 novembre 1380 concesse a Udine di tenere una fiera in onore di Santa Caterina, per 5 giorni dal 24 novembre in poi. In precedenza si teneva nell’omonima località alla periferia di Udine, oggi in comune di Pasian di Prato. La fiera era dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, martire del IV secolo (si presume che le sue date siano 287 – 304) che, secondo il martirologio cristiano, fu decapitata da Massimino Daia per non aver sacrificato animali agli dei ed essere miracolosamente scampata ad una prima tortura.

Il luogo dove si svolgeva la Fiera era come detto la località che ancora oggi viene chiamata Santa Caterina, presso il Cormôr, a ovest della città. Nel 1485 il Luogotenente Contarini la spostò all’interno delle mura della città e probabilmente già nel luogo dove si svolge ancora oggi. Infatti, il 2 novembre 1499, una nota fa menzione della fiera di Santa Caterina, indicando in Giardin Grande, l’attuale piazza I Maggio, come il “loco consueto” della fiera.

A quanto si conosce, non si tenne solamente nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, a causa dell'occupazione austro-tedesca, dopo la famosa “rotta di Caporetto”, che avvenne alla fine dell’ottobre di quell’anno.

Questa tradizione si è perpetuata sino ai giorni nostri, culminando ogni 25 novembre. Fino metà degli anni Ottanta del secolo scorso, in piazza oltre alle bancherelle venivano anche i “baracconi”, giostre di vario tipo che creavano un luna park in città per l’intero mese di novembre. Oggi per ragioni di viabilità le giostre sono state spostate presso lo stadio Friuli, ai Rizzi.

Le bancherelle propongono ogni genere di merce e di dolciumi, che negli anni sono state integrate da proposte anche di altre regioni ed esotiche. Tipici sono gli acquisti degli “accessori” dell’inverno: sciarpe, guanti, cappelli, ombrelli.

A scuola ci davano i biglietti gratis per le giostre,una mia compagna di scuola è rimasta invalida per un incidente sugli autoscontri.

Mia mamma non voleva andarci più dopo il furto del portafoglio,per fortuna quasi vuoto. 

giovedì 21 novembre 2024

Pordenone conquista il primo posto nella classifica BenVivere 2024.




 Friuli-Venezia Giulia tra le migliori regioni per qualità della vita. Il Friuli-Venezia Giulia si conferma una regione d'eccellenza per la qualità della vita, con Pordenone che conquista la prima posizione nella classifica del BenVivere 2024

PORDENONE
Di Godromil - Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=392435
il duomo


UDINE-VIDEN



TRIESTE- TRST





GORIZIA- GORICA
SANT' IGNAZIO

FOTO DA WIKIPEDIA




mercoledì 20 novembre 2024

Notizia terribile


 “Sono oltre 2.700 i casi di emergenza raccolti soltanto nel 2024 dal numero 114 del Telefono Azzurro, tra nuove tipologie di abusi sui minori e altre già incontrate nei 21 anni di operatività e di ascolto del servizio, ma con una costante: il silenzio che può fare da deterrente alla segnalazione, per la paura di non essere creduti o di affrontare lo stigma sociale correlato alla violenza."

E' quanto emerge dal Dossier Abuso 2024 presentato dalla Fondazione Telefono Azzurro nel corso dell'evento "Diamo voce al silenzio" 

da https://amici-in-allegria.blogspot.com/2024/11/abusi-sui-minori.html

Pacifista


 IO SONO PACIFISTA,ODIO CHI TIENE PER LA GUERRA,SONO ANTINAZISTA E ANTIFASCISTA,NON HO MAI OFFESO NESSUNO.

Scrivo in risposta a un mio follower straniero che continua ad accusarmi.Vivo in una repubblica democratica dove tutti possono esprimere il proprio pensiero.Lei invece forse crede a ciò che gli hanno imposto di dire.

VIVA LA LIBERTA'!!!

sabato 16 novembre 2024

Valli del Torre in un clic sul portale turismofvg.it

Villanova delle grotte- Zavarh



 Un altro tassello si aggiunge nella promozione strutturata delle Valli del Torre a livello turistico.

Il Gruppo di azione locale Torre Natisone ha implementato l’azione 2.5 della strategia di sviluppo locale 2014-2022, informatizzando in modo funzionale le risorse territoriali e turistiche presenti sul territorio. A tal fine è stata realizzata una piattaforma web informativa dell’area Valli del Torre, raggruppata insieme a quella delle Valli del Natisone, che è stata integrata all’interno del portale turistico regionale turismofvg.it.

Attraverso le attività previste dall’azione 2.5, il Gal Torre Natisone ha curato i contenuti della nuova piattaforma web, e di conseguenza arricchito il portale turismofvg.it, con 10 nuovi punti d’interesse per ognuno dei comuni coinvolti.

L’offerta turistica dell’area Valli del Torre, che comprende il territorio dei comuni di Lusevera, Taipana, Nimis, Attimis, Faedis, Tarcento e Magnano in Riviera, è consultabile all’indirizzo turismofvg.it/it/gal/valli-del-torre.




venerdì 15 novembre 2024

Obbligo di gomme invernali o catene



 Dal 15 novembre 2024 scatta l'obbligo di  gomme invernali o  catene a bordo anche sulle strade montane del Friuli Venezia Giulia. Una dotazione obbligatoria anche sulle autostrade.

Friuli Venezia Giulia Strade e Anas comunicano che dal 15 novembre 2024 e fino al 15 aprile 2025 sarà vigente anche sulle strade regionali del territorio montano l’obbligo per tutti gli autoveicoli di essere muniti di pneumatici invernali o avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve e ghiaccio. Edit: C'è una grande novità che riguarda l'entrata in vigore dell'uso dei dispositivi invernali: dal 15 novembre 2024 si possono montare in alternativa anche le calze da neve. Il Ministero dei trasporti, infatti, dopo undici anni, ne ha omologato l'utilizzo: le calze da neve sono state equiparate di fatto alle catene metalliche. Per tutte le informazioni sulla possibilità di usare le calze da neve, vedi qui

La misura serve a garantire la massima sicurezza e fluidità alla circolazione stradale anche in condizioni meteorologiche avverse nel corso della stagione invernale. Infatti durante tale periodo alcuni tratti della rete viaria in gestione a FVG Strade sono soggetti alla formazione di ghiaccio e a precipitazioni nevose e fenomeni di pioggia ghiacciata che possono condizionare la sicurezza dei viaggiatori, oltreché il regolare flusso del traffico. In questo modo, inoltre, si intende evitare che i veicoli in difficoltà possano eventualmente produrre blocchi della circolazione che rendano di conseguenza difficoltoso, se non impossibile, l’espletamento dei servizi di emergenza, sgombero neve e pubblica utilità-

https://www.friulioggi.it/

Le differenze


 LE DIFFERENZE SONO UNA RICCHEZZA !

martedì 12 novembre 2024

Manifesto contro il razzisno


 Dedico questo post a tutti quelli che continuano ad avere pregiudizi razziali, ricordando che buoni e cattivi, esistono dappertutto. Il mondo è meticcio dalla sua nascita, non esistono razze tranne una: quella umana!


Nel 2008 un gruppo di scienziati e intellettuali, ha smontato tutte le teorie razziste, punto per punto.

Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008 contro ogni razzismo

I. Le razze umane non esistono. L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente associate a differenze “psicologiche” e interpretate sulla base di pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull'idea che gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente uomini e donne in “migliori” e “peggiori” e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti di crisi.

II. L’umanità, non è fatta di grandi e piccole razze. È invece, prima di tutto, una rete di persone collegate. È vero che gli esseri umani si aggregano in gruppi d’individui, comunità locali, etnie, nazioni, civiltà; ma questo non avviene in quanto hanno gli stessi geni ma perché condividono storie di vita, ideali e religioni, costumi e comportamenti, arti e stili di vita, ovvero culture. Le aggregazioni non sono mai rese stabili da DNA identici; al contrario, sono soggette a profondi mutamenti storici: si formano, si trasformano, si mescolano, si frammentano e dissolvono con una rapidità incompatibile con i tempi richiesti da processi di selezione genetica.

III. Nella specie umana il concetto di razza non ha significato biologico. L’analisi dei DNA umani ha dimostrato che la variabilità genetica nelle nostra specie, oltre che minore di quella dei nostri “cugini” scimpanzé, gorilla e orangutan, è rappresentata soprattutto da differenze fra persone della stessa popolazione, mentre le differenze fra popolazioni e fra continenti diversi sono piccole. I geni di due individui della stessa popolazione sono in media solo leggermente più simili fra loro di quelli di persone che vivono in continenti diversi. Proprio a causa di queste differenze ridotte fra popolazioni, neanche gli scienziati razzisti sono mai riusciti a definire di quante razze sia costituita la nostra specie, e hanno prodotto stime oscillanti fra le due e le duecento razze.

IV. È ormai più che assodato il carattere falso, costruito e pernicioso del mito nazista della identificazione con la “razza ariana, coincidente con l’immagine di un popolo bellicoso, vincitore, “puro” e “nobile”, con buona parte dell’Europa, dell’India e dell’Asia centrale come patria, e una lingua in teoria alla base delle lingue indo-europee. Sotto il profilo storico risulta estremamente difficile identificare gli Arii o Ariani come un popolo, e la nozione di famiglia linguistica indo-europea deriva da una classificazione convenzionale. I dati archeologici moderni indicano, al contrario, che l’Europa è stata popolata nel Paleolitico da una popolazione di origine africana da cui tutti discendiamo, a cui nel Neolitico si sono sovrapposti altri immigranti provenienti dal Vicino Oriente. L’origine degli Italiani attuali risale agli stessi immigrati africani e mediorientali che costituiscono tuttora il tessuto perennemente vivo dell’Europa. Nonostante la drammatica originalità del razzismo fascista, si deve all’alleato nazista l’identificazione anche degli italiani con gli “ariani”.

V. È una leggenda che i sessanta milioni di italiani di oggi discendano da famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio. Gli stessi Romani hanno costruito il loro impero inglobando persone di diverse provenienze e dando loro lo status di cives romani. I fenomeni di meticciamento culturale e sociale, che hanno caratterizzato l’intera storia della penisola, e a cui hanno partecipato non solo le popolazioni locali, ma anche greci, fenici, ebrei, africani, ispanici, oltre ai cosiddetti ”barbari”, hanno prodotto l’ibrido che chiamiamo cultura italiana. Per secoli gli italiani, anche se dispersi nel mondo e divisi in Italia in piccoli Stati, hanno continuato a identificarsi e ad essere identificati con questa cultura complessa e variegata, umanistica e scientifica.

VI. Non esiste una razza italiana ma esiste un popolo italiano. L’Italia come Nazione si è unificata solo nel 1860 e ancora adesso diversi milioni di italiani, in passato emigrati e spesso concentrati in città e quartieri stranieri, si dicono e sono tali. Una delle nostre maggiori ricchezze, è quella di avere mescolato tanti popoli e avere scambiato con loro culture proprio “incrociandoci” fisicamente e culturalmente. Attribuire ad una inesistente “purezza del sangue” la “nobiltà” della “Nazione” significa ridurre alla omogeneità di una supposta componente biologica e agli abitanti dell’attuale territorio italiano, un patrimonio millenario ed esteso di culture.

VII. Il razzismo è contemporaneamente omicida e suicida. Gli Imperi sono diventati tali grazie alla convivenza di popoli e culture diverse, ma sono improvvisamente collassati quando si sono frammentati. Così é avvenuto e avviene nelle Nazioni con le guerre civili e quando, per arginare crisi le minoranze sono state prese come capri espiatori. Il razzismo è suicida perché non colpisce solo gli appartenenti a popoli diversi ma gli stessi che lo praticano. La tendenza all’odio indiscriminato che lo alimenta, si estende per contagio ideale ad ogni alterità esterna o estranea rispetto ad una definizione sempre più ristretta della “normalità”. Colpisce quelli che stanno “fuori dalle righe”, i “folli”, i “poveri di spirito”, i gay e le lesbiche, i poeti, gli artisti, gli scrittori alternativi, tutti coloro che non sono omologabili a tipologie umane standard e che in realtà permettono all’umanità di cambiare continuamente e quindi di vivere. Qualsiasi sistema vivente resta tale, infatti, solo se é capace di cambiarsi e noi esseri umani cambiamo sempre meno con i geni e sempre più con le invenzioni dei nostri “benevolmente disordinati” cervelli.

VIII. Il razzismo discrimina, nega i collegamenti, intravede minacce nei pensieri e nei comportamenti diversi. Per i difensori della razza italiana l’Africa appare come una paurosa minaccia e il Mediterraneo è il mare che nello stesso tempo separa e unisce. Per questo i razzisti sostengono che non esiste una “comune razza mediterranea”. Per spingere più indietro l’Africa gli scienziati razzisti erigono una barriera contro “semiti” e “camiti”, con cui più facilmente si può entrare in contatto. La scienza ha chiarito che non esiste una chiara distinzione genetica fra i Mediterranei d’Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall’altra. Sono state assolutamente dimostrate, dal punto di vista paleontologico e da quello genetico, le teorie che sostengono l’origine africana dei popoli della terra e li comprendono tutti in un’unica razza.

IX. Gli ebrei italiani sono contemporaneamente ebrei ed italiani. Gli ebrei, come tutti i popoli migranti ( nessuno é migrante per libera scelta ma molti lo sono per necessità) sono sparsi per il Mondo ed hanno fatto parte di diverse culture pur mantenendo contemporaneamente una loro identità di popolo e di religione. Così é successo ad esempio con gli armeni, con gli stessi italiani emigranti e così sta succedendo con i migranti di ora: africani, filippini, cinesi, arabi dei diversi Paesi , popoli appartenenti all’Est europeo o al Sud America ecc. Tutti questi popoli hanno avuto la dolorosa necessità di dover migrare ma anche la fortuna, nei casi migliori, di arricchirsi unendo la loro cultura a quella degli ospitanti, arricchendo anche loro, senza annullare, quando é stato possibile, né l’una né l’altra.


X. L’ideologia razzista è basata sul timore della “alterazione” della propria razza eppure essere “bastardi” fa bene. È quindi del tutto cieca rispetto al fatto che molte società riconoscono che sposarsi fuori, perfino con i propri nemici, è bene, perché sanno che le alleanze sono molto più preziose delle barriere. Del resto negli umani i caratteri fisici alterano più per effetto delle condizioni di vita che per selezione e i caratteri psicologici degli individui e dei popoli non stanno scritti nei loro geni. Il “meticciamento” culturale è la base fondante della speranza di progresso che deriva dalla costituzione della Unione Europea. Un’Italia razzista che si frammentasse in “etnie” separate come la ex-Jugoslavia sarebbe devastata e devastante ora e per il futuro. Le conseguenze del razzismo sono infatti epocali: significano perdita di cultura e di plasticità, omicidio e suicidio, frammentazione e implosione non controllabili perché originate dalla ripulsa indiscriminata per chiunque consideriamo “altro da noi”.

Tenuta di San Rossore - Pisa, 10 e 11 Luglio 2008

Primi firmatari:
  • Enrico Alleva, Docente di Etologia, Istituto Superiore di Sanità, Roma
  • Guido Barbujani, Docente di Genetica di popolazioni, Università Ferrara
  • Marcello Buiatti, Docente di Genetica, Università di Firenze
  • Laura dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, Perugia
  • Elena Gagliasso, Docente di Filosofia e Scienze del vivente, Università La Sapienza, Roma
  • Rita Levi Montalcini, Neurobiologa, Premio Nobel per la Medicina
  • Massimo Livi Bacci, Docente di demografia, Università di Firenze
  • Alberto Piazza, Docente di Genetica Umana, Università di Torino
  • Agostino Pirella, Psichiatra, co-fondatore di Psichiatria democratica, Torino
  • Francesco Remotti, Docente di Antropologia culturale, Università di Torino
  • Filippo Tempia, Docente di Fisiologia, Università di Torino 

Facciamo girare questo manifesto sul web, per dire basta al razzismo e a tutti i pregiudizi.