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IVAN TRINKO

IVAN TRINKO
padre della Benecia

martedì 24 dicembre 2024

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UN TEMPO A NATALE

 

UN TEMPO A NATALE

 Una persona anziana mi ha raccontato come si festeggiava una volta  il Natale e le altre feste a casa sua. La sua mamma era molto impegnata nella stalla, tanti figli e parenti ai quali pensare.Quello che ha impresso chiaramente sono tutte le messe alle quali doveva partecipare,anche a fare il chierichetto.Il giorno di Natale /Božič sul spolert c'era sempre il brodo di gallina ,la mamma apriva qualche vaso di verdure messe sotto aceto,preparava la "paača" un pane di mais cotto sotto alla cenere e i grandi bevevano un bicchiere di vino nero "american".Sua sorella, che era la maggiore, se il papà portava dal bosco un abete/brina o qualche pianta di ginepro lo addobbava con mele,caramelle,biscotti,mandarini,ma non durava integro fino a Natale.Non c'era usanza di fare regali ai bambini,al massimo noci-kulini ,nocciole-liešniki.


Kaj smo jedli dan bot za Božič Cosa si mangiava un tempo per Natale

Dan bot po majši polnočni ,smo jedli tripe bokinove ali od ovce tou kropu za se ogrieti,ker tou cjerkui ni bluo horkuo.
Un tempo,dopo la messa di mezzanotte,si mangiava le trippe di manzo o di pecora in brodo per scaldarsi,perchè in chiesa faceva freddo.

Le trippe (mulice) di nonna Maria
Ingredienti:
500 gr di trippe,sajin(strutto)1 cipolla (čebula),1 strok di luk (spicchio di aglio),1 carota (koranj),sedano,formaggio vecchio grattugiato,brodo (krop),sale e pepe.
Preparazione:
lessare le trippe per 4 ore se di manzo,tagliarle a listarelle,preparare un soffritto con  strutto, cipolla,sedano e carota tagliata a pezzettini e l'aglio.Soffriggere le trippe mescolandole accuratamente per circa 10 minuti,aggiungere il brodo e far bollire a fuoco lento fino a completa cottura di tutti gli ingredienti,alla fine aggiungere il formaggio grattugiato.
immagine da google

La paača di nonna Maria
La paača è un cibo povero della Terska dolina ormai dimenticato e si cucinava sotto la brace.Era dolce o salato e poteva avere anche un ripieno a seconda della stagione.
Per Natale lo si faceva dolce col ripieno di noci(kulini),nocciole (liešniki) e castagne (kostanji).

Ricetta 
Fare un impasto con 400 gr di farina di mais e di frumento,miele o zucchero,burro o strutto,latte tiepido o panna (smetana) ,2 uova,sale e lievito.
Fare una sfoglia di 4sottile,mettere il ripieno di noci o nocciole o castagne lessate tritate,1 uovo,grappa e zucchero.Arrotolare come un salsicciotto e spennellarlo con l'uovo sbattuto.
Nonna Maria quando lo cucinava sotto alla brace lo avvolgeva nelle foglie di castagno.
Infornare a 190° e cuocere per 50 minuti.
E' ottima per colazione.

spolert costruito con i mattoni si trovava in ogni cucina
 http://ilfogolar.blogspot.it/2011/11/polenta-di-lidia.html
Per Natale tiravano il collo a una vecchia gallina e facevano il brodo.La carne si mangiava raramente,solo per le feste religiose, per la sagra e per le partorienti.
Le verdure erano le solite invernali,patate,fagioli,rape,carote e verze.
I bambini mangiavano noci,nocciole,castagne secche e mele,chi aveva soldi comprava mandarini.
da google

NATALE-BOŽIČ

Villanova delle grotte-Zavarh
presepio fatto da Roberta

  NATALE 

Sei nato nel mucchio d’ombra,Signore,
per narrare il sorgere del giorno,
per essere luce che avvolge,
mano che strappa le spine
ed il pianto del cuore.

Puro fra la terra offesa
benedici il nostro andare,
sparpagli la semina di Dio
tra sterpeti e silenzio,
passi nelle nostre tenebre
per farci fiorire ai piedi
zolle di primule.

Vieni tra lupi e pecore,
case abbandonate e gelo,
per aprire un suono di campane,
occhi di stelle e parole divine
che vivono nel tuo cuore.

Stacchi dal tuo saldo ceppo
fior di luce e amore di Dio
a chi cammina nel buio.

Porti via i venti intrisi di lacrime,
le cieche caverne del male
dove brucia la tristezza
che ci veste.

Paghi con i fiori
gli occhi stanchi e le povertà
che ti pregano,Signore.

Viljem Černo

dal Med Nami del 2001

Guglielmo Cerno, conosciuto anche come Viljem Černo (Lusevera24 luglio 1937 – Lusevera22 luglio 2017), è stato un saggistapoetainsegnante ed etnografo italiano della minoranza slovena.

Cerno è considerato uno dei protagonisti della vita culturale, associativa e politica degli sloveni in Italia, specificatamente della Slavia friulana[1][2], tanto da venir appellato con il titolo di “čedermac della Benecia”[3][4].https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Cerno



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