«Quando fate rientro potreste incontrare il cervo, sulla stradina tra gli alberi. Lo si vede spesso da settembre». Graziella lo dice sorridendo, come se parlasse di un vicino di casa.
E qui, in effetti, nel cuore del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, i cervi, i caprioli e anche i rapaci sono presenze quotidiane. Siamo in Alta Val Torre, in comune di Lusevera, lungo la strada che porta al confine, tra Musi e Pian dei Ciclamini. Dopo aver lasciato l’auto, un sentiero di dieci minuti conduce su un pianoro che appare subito come un piccolo mondo a parte: silenzioso, ampio ma allo stresso tempo protetto. È qui che si trova La AleGra, uno speciale agriturismo gestito da Alessandro e Graziella. Lui è di Udine, lei è argentina. Si sono incontrati in Messico, dove si sono innamorati. Da quel momento hanno viaggiato molto insieme e il loro peregrinare li ha condotti prima a Venezia, dove ancora conservano una casa, e poi in Friuli.
L’amore per la montagna li ha guidati fin quassù dove, da cinque anni, custodiscono uno spazio che richiama chi cerca autenticità: quattro casette in legno, spartane ma curate, costruite con tetti trasparenti per addormentarsi sotto le stelle.
Ospiti da tutta Europa e anche dall’Oriente arrivano qui, a Tanatcason: giapponesi, finlandesi, spagnoli, tanti tedeschi. Alcuni scelgono la solitudine, altri vengono in coppia o in gruppo per praticare lo yoga. Le giornate scorrono tra camminate nei boschi, meditazione, osservazioni del cielo e incontri con gli animali che vivono liberi.
Al centro del pianoro si trova l’abitazione di Alessandro e Graziella: è una casetta un po’ più grande, che diventa punto di incontro per gli ospiti e per chi passa in zona.

D’estate rimane aperta ogni giorno, in inverno nei fine settimana. È uno spazio di accoglienza dove si può mangiare o concedersi semplicemente una rigenerante ora di pausa con un caffè, o assaggiando gli sciroppi fermentati preparati da Graziella. Ci si ferma a conversare con lei, con escursionisti e con gli amanti delle passeggiate.
L’ospitalità è semplice, con servizi ecologici e una cura che valorizza l’essenziale, tra gatti e il profumo del muschio quando sta per arrivare l’autunno. «La nostra scelta richiede costanza, coerenza e responsabilità ma il paesaggio meraviglioso di cui godiamo ogni giorno ripaga degli sforzi. Questa zona è ancora fuori dal turismo di massa, quello dei sentieri con la gente in fila. Qui si può ancora restare soli, camminando con sé stessi tra un monte e l’altro, al confine con la Slovenia» spiega Graziella.
Così La AleGra diventa un luogo di vita sobria e silenziosa, in equilibrio con il paesaggio, con le pecore che tengono puliti i versanti e un orto ben protetto dagli animali selvatici. «Speriamo che quest’anno scenda la neve: lo spettacolo è impagabile». (R. D.)