Si celebra giorno 1 novembre la festa di Ognissanti, seguita dalla commemorazione dei defunti il 2 novembre. Ecco le tradizioni, le credenze e qualche piccola curiosità del nostro territorio su queste due storiche ricorrenze religiose
Ognissanti e la commemorazione dei defunti in Fvg
Novembre è alle porte ed è proprio giorno 1 che si celebra la festa cristiana di Ognissanti, seguita dalla commemorazione dei defunti il 2 novembre. Ecco qualche curiosità del nostro territorio su queste due ricorrenze religiose.
Le credenze in Friuli Venezia Giulia
Come si legge su blog di Aldo Rossi, dedicato, fra le altre cose, alle notizie dalla Carnia e dal Friuli Venezia Giulia, nel Friuli di un tempo era credenza diffusa che la sera di Ognissanti e la notte dei Morti le anime andassero a visitare le case “vagando per i corridoi, intrufolandosi negli angoli, soggiornando in quei luoghi che erano stati più cari in vita”.
Dopo queste visite le anime erano solite a raccogliersi nel corteo dei morti anche detto la “danza dei muarz” e insieme raggiungevano il camposanto, scomparendo tra i tumuli. Un altro carattere tipico era il “fuc voladi“, ovvero l’anima senza pace di un defunto desiderosa di essere liberata con le preghiere. A tal riguardo, in Friuli Venezia Giulia, si credeva che chi era talmente sfortunato di incappare in uno di questi tristi spiriti ne sarebbe stato perseguitato per il resto della sua esistenza.
Le tradizioni in Friuli Venezia Giulia
Il folclore regionale riguardo a queste due ricorrenze storiche ha conservato aspetti che riportano ad antichi riti pagani; in particolare al Capodanno celtico con cui condivide il rispetto e l’ospitalità nei confronti delle anime dei defunti. Mescolando cucina e tradizione, diffusa era anche la pratica per cui ogni famiglia nel giorno di Ognissanti dispensasse al popolo una quantità di pane a seconda della propria agiatezza.
Ognissanti e la commemorazione dei defunti in Fvg
„Il cibo, simbolo di vita, elargito in nome dei defunti, veniva ricambiato con preghiere a suffragio della vita eterna. A Trieste, ma anche Gorizia e Udine, veniva largamente consumata la fava (legume) in minestra il giorno della commemorazione dei defunti. Inoltre, era tradizione preparare biscotti per i santi e per i defunti e le tipiche favette.“Da un mio vecchio blog
Ciao Olga,
RispondiEliminaÈ culturalmente importante mantenere vive le tradizioni.
Sono già tra i tuoi amici su questo nuovo blog.
Un abbraccio!!!
Sí ya entiendo un poquito más el texto, días días de visitar el camposanto la ciudad del silencio, era lo mejor es recordar los cada día mientras se recuerdan nuestros seres queridos siempre están con nosotros, no vamos a esperar solamente a noviembre.
RispondiEliminaTe dejo otro saludo muy cordial y buenas noches aquí en España, supongo que también en Italia será lo mismo.
♥️👋👋🍁