Di JakobZ – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1575243
I protagonisti maggiormente presenti nelle favole della Val Resia sono la volpe / lisïca ed il lupo / uk. Ma vi sono anche favole con protagonisti altri animali: la lepre / zec, il gallo / pitilen, il cane / päs, il gatto / tuca, l’orso / midvëd ed altri ancora.
Vi sono fiabe di re, principi e principesse.
Non mancano racconti sul Dujak, l’essere selvatico, la Dujačesa, la sua compagna e la Dujačesica, la loro piccola. Abitano i nostri boschi e si esprimono con un proprio linguaggio, a noi sconosciuto. Tra i protagonisti delle fiabe vi sono anche esseri come la Gardinica, il cui nome deriva dall’aggettivo gärd, ‘brutto’.
Altri esseri leggendari sono Dardej e Löl kutleć. L’erculeo Dardej viene ancora oggi ricordato per aver aiutato gli stolvizzani a non perdere i pascoli del monte Sart / Särt, mentre Löl Kutleć è ricordato per la sua forza.
A Stolvizza sono ancora oggi note la leggenda della Kodkodeka che incendiò la sua casa e quindi tutto il paese e quella del monte Grad/Castello.
Tra i canti narrativi vanno ricordati quelli mitologici come Sveti sinti Lawdić e Linčica Turkinčica. Il primo narra la ricerca da parte di san Davide del padre, della madre e dei fratelli nell’inferno e della loro salvezza grazie al suo intervento; il secondo invece ha come protagonista Matjaž, unǵarski kraj, il re Mattia d’Ungheria che riuscì a fuggire dalle prigioni turche grazie all’aiuto di Linčica Turkinčica, figlia del sultano turco che lo segui nel suo regno e lì sposò il suo terzo figlio. Degno di nota è la presenza in valle di canti e racconti con protagonista la Lepa Vida, qui in valle nota come Lipa Lina, Lipa Wïda, che similmente a kraj Matjaž occupa una posizione centrale nella tradizione culturale slovena anche letteraria. Molto noti ancora oggi in valle sono i canti narrativi con tema religioso quali Tïčica Arlïčica e Sveti sint’Antunišić.
Un giorno il diavolo si è trovato sul Monte Santo di Lussari con la Madonna. Incominciò a prenderla in giro; le disse che non era vero che lei faceva miracoli. La sfidò in una gara di volo affermando che non sarebbe arrivata prima sul colle di Castelmonte.La Madonna sorrise. Incominciarono a volare e il diavolo, che credeva di essere furbo, volava raso terra e quando giunse sul Canin non si accorse della montagna che egli trovò di fronte. Non potendola evitare, urtò contro con le corna e la sua testa dura e si ritrovò dall’altra parte tutto intontito. Si riprese e continuò la corsa ma quando giunse sul posto, trovò la Madonna che lo aspettava. Il diavolo, con tanta rabbia in corpo, prese la via del ritorno e, passando vicino al “Monte che aveva forato”, gli mandò una infinità di imprecazioni.
Favola tratta da: Leggende della Valle di Resia e del Monte Canino di Vidoni — La Panarie 1935.


Grazie, Olga! Buona domenica!
RispondiEliminaFascinating, Olga. Thank 😊 you.
RispondiEliminaNice, thanks Olga.
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