Cerca nel blog

DESCRIZIONE BLOG

Qui si parla del Friuli multietnico, dei luoghi,foto,video curiosità,articoli dai giornali e tanto altro.E’ una regione a Statuto speciale tutelata dalla legge per le minoranze linguistiche che prevede cartellonistica plurilingue,leggi speciali,scuole con l’insegnamento delle lingue minoritarie,radio,Tv giornali ecc.

citazione

citazione
I. Nievo

traduttore

👋Lettori fissi ❤️

mercoledì 8 ottobre 2025

CITAZIONE

 


Gino Strada (Sesto San Giovanni 1948-2021) è stato un medico, attivista e filantropo italiano, fondatore, nel 1994, assieme alla moglie Teresa Sarti, dell’ONG italiana Emergency.

“Spero che si rafforzi la convinzione che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio.”
Gino Strada


LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO

 



Dal 4 all’11 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone, oltre 200 film restaurati, retrospettive, musica dal vivo, anteprime mondiali ed eventi speciali per celebrare le origini del grande schermo.

martedì 7 ottobre 2025

GUIDA ALLA LETTURA DELLO SLOVENO


 


Guida alla lettura dello sloveno

le lettere dell’alfabeto sloveno, e quindi anche del nostro dialetto, che si distinguono dall’alfabeto italiano, sono le seguenti:

H, h – è sempre aspirata
esempi: oreh (noce), muha (mosca), hiša (casa)

K. k – corrisponde alla lettera italiana “c” di casa
esempi: kri (sangue), roka (mano), ra(granchio)

C, c – corrisponde alla lettera “z” dura, come nella parola italiana pranzo
esempio: raca (anatra), rokavice (guanti), srajca (camicia)

Č, č – corrisponde alla “c” molle. come nella parola italiana cera
esempio: čebula (cipolla), Čedad (Cividale del Friuli), mačka (gatto)

S, s – approssimativamente corrisponde alla “s” dura, come nella parola italiana rosso
esempio: sin (figlio), sestra (sorella), sonce (sole)

Š, š – corrisponde al suono “sc” nella parola italiana scena
esempio: miš (topo), hiša (casa), škarje (frobici)

Z, z – approssimativamente corrisponde alla “s” dolce, come nella parola italiana rosa
esempio: zima (inverno), zidar (muratore), zvezda (stella)

Ž, ž – corrisponde sempre alla “j” francese di journal
esempio: žena (moglie), Ažla (Azzida), koža (pelle)

G, g – corrisponde al suono di “gh” nella parola italiana ghiro.
Questo suono, nel dialetto della Slavia friulana, si š modificato e si avvicina alla h aspirata.
esempio: noga (gamba), glas (voce), Garmak (Grimacco).

Lj, lj – corrisponde al suono “gl” nella parola figlio
Nel dialetto sloveno della Salvia friulana questo suono si è trasformato in una semplice “j”.
esempio: olje (olio), ljubezen (amore), zelje (verza)
Quando il gruppo “lj” si trova alla fine di una parola, si pronuncia solo la “l”.
esempio: učitelj – pronuncia: učitel (maestro), priatelj – pronuncia: priatel (amico),rešitelj – pronuncia: rešitel (salvatore)

Nj, nj – corrispnde sempre al suono “gn” nella parola italiana regno
esempio: njiva (campo), konj (cavallo), plavanje (nuoto)

L e V – quando si trovano alla fine di una parola si pronunciano sempre “u”
esempio: lev – pronuncia: leu (leone), sol – pronuncia: sou (sale), sem pil – pronuncia: sem piu (ho bevuto.

Tratto dal settimanale Novi Matajur

lunedì 6 ottobre 2025

Il proverbio friulano della settimana


 Il proverbio friulano della settimana

In Otúbar te cantíne de s̖ère fiŋ aę matíne. In ottobre si sta in cantina a lavorare dalla sera alla mattina

Frase di oggi

 


  1. Trova la gioia nelle piccole cose: lì si nasconde la felicità

domenica 5 ottobre 2025

VIVA LA POLENTA


Oggi fa freddino e piove!


E' la giornata ideale per cucinare una polentina.Voi la conoscete?In Fiuli la polenta era il cibo principale di tutti i giorni.

Le origini della polenta

La polenta è uno dei piatti più antichi della storia, già usato dagli antichi Sumeri e in Mesopotamia, veniva preparato con miglio e segale. Nell’Antica Grecia si usava la farina d’orzo e altre varianti sono presenti nella storia dei popoli africani e asiatici.

Durante l’epoca romana era comune la “pultem”, una specie di polentina morbida con farro macinato e cotto. Prima del 1492, a Venezia si preparavano i zaleti, dolci rustici a base di farina di mais gialla. Non è certo da dove provenisse il primo tipo di mais scelto, ma grazie agli scambi commerciali con l’Oriente, i mercanti veneziani portarono il frumento giallo nelle paludi del Polesine e nel Friuli.

Il mais fu introdotto dopo la scoperta dell’America, sostituendo il farro come base per la polenta. In Italia, i Friulani furono i primi ad adottare questo cereale intorno al 1550 d.C. quando veniva chiamato “granoturco” poiché tutto ciò che veniva da terre lontane veniva aggettivato con “turco”.

Storia della polenta

La polenta divenne rapidamente uno dei piatti principali delle popolazioni montane e rurali, grazie alla sua semplice preparazione e al costo accessibile degli ingredienti. Quando la disponibilità di altri cereali, come il grano, era limitata, la polenta di farina di mais li sostituiva, divenendo un alimento sostanzioso e nutriente.

Nel corso dei secoli, la polenta ha assunto varie forme e ricette regionali. In alcune zone, veniva cucinata e servita in grandi padelle, tagliata in fette e abbinata a sughi di carne o formaggio. In altre regioni, la polenta veniva servita bianca o arricchita con ingredienti locali come funghi, formaggi o erbe aromatiche.

La polenta era ed è un simbolo di umiltà e tradizione culinaria, un piatto che univa le famiglie attorno a un tavolo. Era spesso preparata durante eventi speciali, come matrimoni e feste di paese, celebrando così le radici e la cultura locali.

Oggi, la polenta rimane una componente importante della cucina italiana, sia nelle sue preparazioni tradizionali che in varianti moderne e creative. È amata per la sua versatilità e per il suo legame con il passato.

Il cereale di base più usato in assoluto è il mais, importato in Europa dalle Americhe nel XVI secolo, che le dà il caratteristico colore giallo, mentre precedentemente era più scura perché la si faceva soprattutto con farro o segale, e più tardivamente anche con il grano saraceno, importato dall'Asia. Pur comparendo un esemplare di mais nell'Erbario di Ulisse Aldrovandi (Bologna, 1551), le prime testimonianze scritte di coltivazioni di mais in Italia fanno riferimento ai territori della Repubblica di Venezia. In un'annotazione alla seconda edizione del Delle navigationi et viaggi di Giovan Battista Ramusio (Venezia, 1554), commentando un testo del portoghese João de Barros (1496-1570), si afferma infatti che:

«La mirabile et famosa semenza detta mahiz ne l'Indie occidentali, della quale si nutrisce metà del mondo, i Portoghesi la chiamano miglio zaburro, del qual n'è venuto già in Italia di colore bianco et rosso, et sopra il Polesene de Rhoigo et Villa bona seminano i campi intieri de ambedui i colori»

PRESENTAZIONE LIBRO


 Abbiamo presentato il Volume 4 Sentieri, sulle tracce delle donne dei boschi al Centro culturale sloveno di San Pietro al Natisone.

Un evento emozionante, in cui oltre agli interventi degli autori Vanessa Codutti e Dario Rizzo, sono intervenuti la Luisa Cher a nome dell'istituto per la cultura slovena e del centro ricerche culturali Lusevera, Luisa Battisti a nome della Planinska družina Benečije e la musica di Matika Duet, Ilaria Siliotto e Luca Pietrini e la Compagnia Airali.
Per chi dovesse aver perso la presentazione, niente panico: vi aspettiamo sabato 27 settembre nelle Valli del Torre per due facili passeggiate di presentazione del volume.
📍Alle ore 10:30 il ritrovo sarà presso il parcheggio del primo guado di Vedronza, dove ci inoltreremo nell'habitat delle Povodice e, presentando il libro, parleremo un po' di tali figure della mitologia locale.
📍Alle ore 16:00, invece, l'appuntamento sarà presso il Museo Etnografico di Lusevera, da cui ci andremo a esplorare i lavatoi di Micottis. Anche qui, l'acqua corrente ci porterà a parlare delle figure mitologiche dell'Alta Val Torre e di tutta l'area presa in considerazione dal nostro progetto teatrale.
Vi aspettiamo anche in caso di leggera pioggia!
Il Museo Etnografico sarà aperto dalle ore 10:30 alle ore 17:30
@compagniaairali @ilariasiliotto @matikaduet @vanessacodutti @_dariorizzo_

sabato 4 ottobre 2025

SAN FRANCESCO

Caravaggio
 Oggi 4 ottobre è San Francesco patrono dell'Italia,Il prossimo anno si festeggerà come un tempo in tutto il Paese.

Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182  Assisi, 3 ottobre 1226, è stato un religioso, mistico e poeta italiano. Diacono e fondatore dell'Ordine dei Francescani, fu proclamato santo da Papa Gregorio IX nel 1228. Ispirato a condurre una vita cristiana di povertà, divenne un mendicante e un predicatore itinerante. È comunemente raffigurato con un saio marrone e una corda legata in vita, con tre nodi che simboleggiano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.

Una delle figure più venerate della Cristianità, Francesco fu dichiarato, assieme a santa Caterina da Sienapatrono d'Italia il 18 giugno 1939 da Papa Pio XII: il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa Cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). La festa della sua stigmatizzazione ricorre il 17 settembre.

Nel 1219, Francesco si recò in Egitto nel tentativo di convertire il sultano Al-Kamil e porre fine al conflitto della Quinta Crociata. Nel 1223, egli organizzò il primo presepe vivente come parte della celebrazione annuale del Natale a Greccio. Secondo la tradizione cristiana, Francesco ricevette le stimmate durante l'apparizione di un angelo serafino in un'estasi religiosa nel 1224.

Francesco è associato al patronato degli animali e dell'ambiente. Divenne consuetudine per le chiese tenere cerimonie di benedizione degli animali in occasione della sua festa, il 4 ottobre, che divenne la Giornata mondiale degli animali. Francesco era noto per la sua devozione all'Eucaristia. In suo onore, gli Spagnoli fondarono la Missione San Francisco de Asís, da cui poi si sviluppò il sito che Washington Allon Bartlett rinominò e divenne la città di San Francisco.

Profondamente ascetico, era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.Le sue ossa sono conservate nella Basilica Papale di San Francesco d'Assisi.

Il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel Conclave del 2013, assunse, primo caso nella storia della Chiesa, il nome pontificale Francesco per la sua preoccupazione per i poveri.La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, ospitando i quattro grandi incontri ecumenici tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da Papa Benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016; anche la Marcia per la pace Perugia-Assisi è un riflesso e simbolo di questa eredità.

da wikipedia

Sciopero Cgil per Gaza, diecimila persone in piazza nel FVG

 


Sono state circa 10mila, secondo i calcoli del sindacato, le persone scese in piazza oggi in tutto il Friuli Venezia Giulia per partecipare allo sciopero generale indetto dalla Cgil a sostegno del popolo palestinese. A Udine diverse centinaia di uomini e donne, forse più di un migliaio, si sono radunate in via Pracchiuso per manifestare davanti alla Prefettura. Una folla, quella radunatasi a Udine, composta da persone di tutte le età. Diversi i politici che hanno aderito alla manifestazione.

SALVATAGGIO A TANAMEA


 Faticosa operazione di salvataggio conclusa alle tre del mattino: soccorsi tre escursionisti nelle Prealpi Giulie

Lusevera (Ud)
Si sono concluse alle tre del mattino con il rientro alla base di tutti i soccorritori impegnati e dei tre escursionisti che erano in difficoltà a quota mille sulle Prealpi Giulie sopra Passo Tanamea/ Casera Pian di Mea dal 2 ottobre pomeriggio.
Una ventina i soccorritori accorsi sul posto attivati da Sores, tra Soccorso Alpino stazione di Udine - Gemona, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, che hanno tutti partecipato alle operazioni in sinergia.
Intorno alle 22 del 2 ottobre alcuni soccorritori sono riusciti a raggiungere la persona che era più in difficoltà, bloccata in un ripido e impervio canale nei pressi di un rio e bloccata dalla spossatezza. I suoi due compagni di escursione, sulla sessantina d'età, friulani della Bassa, si trovavano una ventina di metri più in alto rispetto a lui su terreno boscato, perché si erano spostati per cercare di agganciare la rete telefonica e chiedere aiuto.
Faticose le operazioni di avvicinamento e di soccorso. I tecnici hanno dovuto cercare la via meno intricata per raggiungere l'uomo in difficoltà superando comunque terreni ripidi, rocciosi e coperti da vegetazione difficile, anche calandosi in alcuni tratti con le corde per essere più veloci e in sicurezza dato che ormai era sopraggiunto il buio.
Raggiunto l'uomo stremato e infreddolito, lo si è dovuto adagiare in barella e trasportarlo a spalle, assicurati con un sistema di paranchi con l'aiuto delle corde, per risalire e poi anche per ridiscendere, attrezzando una lunga corda fissa. I due compagni sono stati ugualmente assicurati ad una corda e tenuti a corda stretta perché riuscivano a proseguire con le proprie gambe la discesa.anche se stanchi.
I tre escursionisti avevano intrapreso il sentiero dello Starmaz e raggiunto la cima del Montemaggiore per poi percorrere la Cresta Ovest con l'obiettivo di scendere verso Passo Tanamea sul sentiero 711a. A quota 1100 circa avevano smarrito il sentiero entrando in un canale sopra Casera Menon finendo in un rio con balze rocciose troppo pericoloso per proseguire.
Nonostante la scarsissima copertura telefonica sono riusciti a comporre il 112 e fornire la propria posizione. L'imminente oscurità ha impedito l'impiego dell'elicottero.