Pubblico una versione abbreviata del famoso Canto di Natale di C. Dickens, una delle più belle storie da ascoltare in questo giorno.
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I. Nievo
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venerdì 20 dicembre 2024
Canto di Natale di C. Dickens | AudioFiabe | Storie per bambini | Christ...
mercoledì 18 dicembre 2024
TAUTOGRAMMA LETTERA N
NATALE
NASCITA
NEVE
NOTTE
NONNI
NOCI
Un tautogramma (dal greco antico τοῦτο γράμμα, trasl. touto gramma, cioè «stessa lettera») è un componimento nel quale tutte le parole hanno la stessa lettera iniziale.
domenica 15 dicembre 2024
10 GIORNI A NATALE
Manca poco a Natale.Nelle case si allestisce il Presepio o l'Albero di Natale.
Io ho messo un presepio di bratee di mais (fatto da una parente del marito).L'Albero sono anni che non lo faccio,bambini non ne abbiamo.Per Natale non preparo nulla di speciale,a Capodanno a "nanna" presto davanti alla TV!
E voi cosa preparate di speciale?
L'albero di Natale davanti al duomo di UDINE
dal web (anni fa)
è un simbolo allestito in casa o in luoghi pubblici durante il periodo natalizio, solitamente una conifera sempreverde, come un abete naturale o artificiale, che viene decorata con luci natalizie, palline, festoni, fiocchi e spesso una stella (che si ispira alla stella di Betlemme) in cima. Originario della Germania e associato a san Bonifacio, è una delle più diffuse usanze della celebrazione del Natale in molti paesi. Un tempo l'albero era sempre di origine naturale, di solito un piccolo abete che veniva tagliato nel bosco e portato in casa come addobbo natalizio. In epoca industriale iniziarono il commercio degli abeti coltivati e degli abeti di materiale plastico, in vari formati e colori.
L'abete può essere portato in casa o tenuto all'aperto, viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l'Epifania. Nelle grandi città è d'uso abbellire una delle piazze principali con un grande abete.
Quando l'albero viene collocato in casa, è tradizione in Italia che nei pressi o ai suoi piedi venga collocato anche il presepe, come pure siano collocati anche i regali di Natale ben impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.
Nella tradizione milanese l'albero di natale viene preparato a sant'Ambrogio, patrono di Milano, il 7 dicembre; mentre nella tradizione barese è allestito a san Nicola, patrono di Bari, il 6 dicembre. Un'altra usanza ne prevede la preparazione l'8 dicembre, ovvero durante la Festa dell'Immacolata Concezione.
L'immagine dell'albero come simbolo dell'axis mundi che collega il Cielo supremo sede della Divinità (specificamente la stella polare) e la Terra, ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni.
da wikipedia
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| presepio di casa mia |
Il presepe o presepio è una qualsiasi rappresentazione che raffigura la Natività di Gesù, esposta principalmente nel periodo natalizio. L'usanza di allestirlo, inizialmente italiana, si è diffusa in tutti i paesi cattolici del mondo. Il primo presepe fu realizzato da Jacopone da Todi nel 1223.
Le fonti per la raffigurazione del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e di Luca, cosiddetti "dell'infanzia", che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali al re Davide. Molti elementi del presepe, però, derivano dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni, come il Protovangelo di Giacomo e leggende successive.
Il presepe tradizionale è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, allestita durante il periodo natalizio; vi sono presenti statue formate di materiali vari e disposte in un ambiente ricostruito in modo realistico. Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione religiosa della Natività: la grotta o la capanna, la mangiatoia dov'è posto Gesù Bambino, i suoi genitori Giuseppe e Maria, i Magi, i pastori, le pecore, il bue e l'asino, gli angeli e la stella di Betlemme. La statuina di Gesù Bambino viene collocata nella mangiatoia alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, mentre le figure dei Magi vengono man mano avvicinate alla scena della natività, che raggiungono nel giorno dell'Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico. A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi.
Per tradizione, il presepe si mantiene fino al giorno dell'Epifania, quando si mettono le statuine dei Re Magi di fronte alla Sacra Famiglia, o anche sino al giorno della Candelora, sia in Italia che in altri paesi. Esiste anche un altro modo per allestire il presepio: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.
Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini; il termine è composto da prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero luogo che ha davanti un recinto. Un'altra ipotesi fa nascere il termine da praesepire cioè recingere. Nel latino tardo delle prime vulgate evangeliche viene chiamato cripia, che divenne poi greppia in italiano, krippe in tedesco, crib in inglese, krubba in svedese e crèche in francese. Il termine presepe è utilizzato, oltre che in Italia, anche in Ungheria, perché vi giunse via Napoli nel XIV secolo quando un discendente Angiò divenne re di quelle regioni, Portogallo e Catalogna
da wikipedia
IL CALICANTUS
Quando tutti gli alberi sono spogli, fiorisce il Calicantus d’inverno e una leggenda dolcissima racconta il perchè.
Il Chimonanthus praecox, meglio noto come Calicanto d’inverno, è un arbusto assolutamente degno di nota. Tra le caratteristiche ricordiamo la sua fioritura, che avviene a dicembre/gennaio con basse temperature. Mentre la maggior parte delle piante è spoglia, il Calicanto d’inverno interviene con fiori piccoli e delicati, gialli, molto profumati, che non fanno mancare nulla in giardino anche nel periodo invernale. È una pianta di origine cinese, particolarmente adatta ai climi temperati. Tuttavia, essendo del tutto rustica, tollera senza problemi il clima rigido delle regioni settentrionali. Una leggenda è legata a questo splendido arbusto...
Era proprio il calicanto che con le sue ultime foglie offrì al pettirosso un giaciglio, riparandolo dalle intemperie. La generosità del calicanto aveva commosso tutta la natura. Fu così che Dio decise di premiare il suo buon cuore. Il Signore ricoprì i rami del calicanto di stelle e queste si trasformano in dei fiori lucenti.
_________Dal fb
sabato 14 dicembre 2024
venerdì 13 dicembre 2024
GRAZIE
La vita non si misura dagli anni. Si misura dai momenti e dalle persone con le quali passi il tuo tempo.
SANTE LUZIE
Sante Luzie benedete, la canaie usgnot ti spiete!
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| in friulano |
giovedì 12 dicembre 2024
SANTA LUCIA/SVETA LUCIJA IN FVG
Chi era Santa Lucia
Santa Lucia è una santa cattolica nata a Siracusa, in Sicilia, nel 283 d.C.. La ragazza fu martirizzata all’età di 20 anni. Nonostante la sua breve esistenza, viene tutt’oggi celebrata in diverse parti del mondo. Intorno alla giovane donna aleggia un certo mistero. Sono pochi, infatti, i fatti noti sulla sua vita. In compenso, sono diverse le leggende che la riguardano.
La vita
Nata in una ricca famiglia siciliana durante la persecuzione cristiana, Lucia promise di dedicare la sua vita a Dio vivendo una modesta esistenza di preghiera e aiutando i poveri di Siracusa. Ciò, nonostante la madre avesse tentato di spingerla ad un matrimonio combinato con un uomo pagano. Quando Lucia lo rifiutò, questo, ferito nell’orgoglio, la denunciò alle autorità romane. Da qui la ragazza venne condannata all’ergastolo in un bordello e costretta a prostituirsi.
Ma Lucia, irremovibile nella sua fede, nel momento in cui i soldati tentarono di condurla nel luogo al quale era stata destinata, divenne dura come una pietra e le guardie non riuscirono a spostarla. A causa di tale episodio, i soldati fecero un altro tentativo, quello di bruciarla viva. Ma le fiamme divampate dalle cataste di legna alle quali gli stessi avevano appiccato il fuoco, non la toccarono. La ragazza sopravvisse a tale tortura. Tuttavia, non si salvò da una terribile morte, venne pugnalata al collo con una spada. La storia di Lucia fece strada e si diffuse rapidamente: la ragazza divenne, così, una delle prime sante cristiane a raggiungere la popolarità.
La leggenda
Come spesso accade con santi e martiri, la storia di Lucia crebbe e si arricchì nel tempo. Dopo la sua morte, le sue spoglie furono deposte nelle catacombe di Siracusa. Ma, per via del sempre più crescente numero di visitatori, le reliquie dovettero essere spostate. All’inizio del VI secolo fu costruita per lei una basilica. Quando, però, Siracusa fu invasa dai Saraceni nell’VIII secolo, i suoi resti furono nuovamente trasferiti. Dapprima giunsero in Abruzzo, poi a Costantinopoli.Nel 1204, durante la Quarta Crociata, il Doge Enrico Dandolo di Venezia decise di riportare in Italia le reliquie di Santa Lucia (ecco spiegato il legame della Santa con la città di Venezia). Furono collocate nella Chiesa di San Giorgio Maggiore, su una piccola isola che non fu sufficiente ad accogliere il gran numero di fedeli e visitatori che queste attiravano. Successivamente, venne deciso di trasferirle nel centro di Venezia. Ed è così che i suoi resti trovarono posto in una chiesa costruita appositamente per lei a Cannaregio, vicino il Canal Grande.
da https://www.studentville.it/santa-lucia-storia/
In Friuli Venezia Giulia la Santa è molto amata, anche se purtroppo il suo culto spesso cede il passo a Santa Klaus e altre manifestazioni importate dall’estero. Abbandonando il culto della Santa della Luce e le manifestazioni tipiche della nostra zona ad essa dedicate, rischiamo di perdere parte della nostra storia e della nostra cultura.
Il 13 dicembre in molte località italiane e straniere si celebra Santa Lucia e anche in questo 2024 in Friuli Venezia Giulia per questa ricorrenza sono tante le feste tradizionali. In alcune città é Santa Lucia, la Santa della Luce, che ogni anno, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre porta i doni ai bambini che le hanno scritto una letterina.
da https://www.girofvg.com/feste-santa-lucia-friuli-venezia-giulia-2024
PRESENTAZIONE LIBRO
Nella Sala polifunzionale comunale alle 18.30 verrà presentata la nuova raccolta di dodici racconti delle Valli del Natisone di Giuliano Citti. Il libro, edito da Kappa Vu , è intitolato ' I sussurri delle Valli. Voci raccolte nel vento tra boschi, borghi e prati '. Con l'autore dialogherà Alessandra Bordon . L'evento ha il patrocinio di tutti i Comuni delle Valli del Natisone.
dal Novi Matajur
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mercoledì 11 dicembre 2024
A Maserolis una casa per accogliere i pellegrini
Nelle intenzioni di Filippo Sturmig, che alla sua morte l’ha lasciata alla fondazione Aminta Flebus e così alla comunità di Masarolis/Mažeruola, la sua casa avrebbe dovuto svolgere un ruolo importante in progetti di sviluppo. Quel tempo sembra arrivato, perché i cantieri finalizzati agli adattamenti necessari sono finalmente aperti.
A parlarne è Simone Clavora, che nel consiglio della fondazione Flebus siede in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Torreano. Nella frazione montana della Val Chiarò, casa Sturmig contribuirà a costruire un’offerta ricettiva, rivolta in particolar modo ai pellegrini del Cammino celeste, che sia a portata di mano dal punto di vista strutturale ed economico. E nell’attuare questo proposito si cercherà di mantenere il più possibile fedele a sé stessa una parte di pregio di Masarolis – quella che più di tutti ha conservato le caratteristiche architettoniche locali, altrove andate perse nella ricostruzione successiva al terremoto del 1976.
«Abbiamo partecipato a un bando che il Gal Torre Natisone ha pubblicato nel 2023, finalizzato a interventi di edilizia e restauro su immobili per la creazione di posti letto, quindi a uso ricettivo», spiega Clavora, che a 25 anni nel municipio di Torreano siede tra i banchi della maggioranza guidata dal sindaco Francesco Pascolini. Ricordiamo che la fondazione Aminta Flebus, attiva nel torreanese, è gestita in compartecipazione tra il Comune e il locale Gruppo alpini. A questa nel 2010, alla morte di Filippo Sturmig, è andato in eredità lo stabile.
«Abbiamo partecipato al bando con l’intento di avere anche a Masarolis un luogo in cui ospitare i visitatori, in modo particolare i pellegrini del Cammino celeste». Al punto d’arrivo della quarta tappa sul percorso di fede tra Aquileia e il Monte Lussari/Svete Višarje, infatti, al momento si può pernottare solo nel centro sociale del paese, dove però i pellegrini si trovano spesso a dormire per terra, quando la carenza di spazi non li spinge a scendere a Torreano o Cividale.
Finanziando il cantiere presentato per Masarolis, il Gal Torre Natisone ha messo a disposizione il 60% delle risorse necessarie, circa 20.000 euro. Il resto sarà messo sul piatto dalla fondazione Flebus. «La realizzazione del progetto è a metà, perché i lavori nella casa di Filippo sono già in fase avanzata di realizzazione», spiega Clavora. «La parte più corposa dei lavori riguarda il primo piano dell’edificio, che viene rinnovato, col rifacimento dei servizi igienici e la creazione di due stanze distinte, ricavate dalla camera e dalla cucina dell’appartamento di Filippo. In queste due stanze saranno disponibili 4 o 6 posti letto. Entro la fine dell’anno abbiamo l’obbligo della rendicontazione, per cui in quel periodo avremo anche avviato la struttura di accoglienza all’apertura».
Quale unica condizione al lascito della propria casa alla fondazione Flebus, ricorda Clavora, Sturmig aveva richiesto di mantenere al piano terra una sorta di museo, un luogo che presentasse il suo lavoro di falegname.
«Questa sua volontà viene rispettata, perché la parte al piano terra rimane grosso modo invariata, lasciando spazio alla sua strumentazione e ad alcune sue opere rimaste lì in originale. Una parte viene dedicata alla vita semplice e umile di Filippo, tanto da falegname quanto da sacrestano». Quest’ultimo, infatti, è il secondo aspetto che ha caratterizzato la vita di Sturmig, che è morto nel 2010 a 90 anni.
La casa di Filippo è assolutamente centrale in paese e compone una bellissima corte storica che si affaccia sulla pianura. Con la graduale sistemazione dell’immobile, quindi, acquisirà maggiore pregio una parte di Masarolis ricca di memoria. «Si trattava dell’ultimo stabile da valorizzare in quella parte dell’abitato. Da questo punto di vista, l’intervento più importante è il rifacimento di tutto il ballatoio originale in legno, che viene ricostruito mantenendo stile e caratteristiche dei ballatoi diffusi nelle nostre valli. Quello visibile ancora poco tempo fa era inutilizzabile, in quanto era pericoloso il solo provare a salirci».
Ma le idee per la casa di Filippo non sono finite. Clavora confida di potere presto realizzare ulteriori progetti già pronti nel cassetto. «Con un ulteriore bando del Gal potremmo ampliare l’offerta anche al piano mansardato, allestendo una camerata per numeri più grandi, e soprattutto intervenendo anche sul tetto. Sebbene sia stato sistemato, infatti, ha diversi anni e avrebbe bisogno di un intervento più consistente». (Luciano Lister)
domenica 8 dicembre 2024
8 dicembre Immacolata
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| Madonna di Lussari-Višarje |
da seicentocinquanta anni regni su questo monte,
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| Madonna della chiesa di San Floriano Zavarh-Villanova delle grotte |
Con l'8 dicembre iniziano le feste natalizie, di solito si comincia a fare l'albero e il presepe in vista del Natale. La festa ha origini cattoliche, l'Immacolata concezione è una delle date più importati nel calendario liturgico della Chiesa cattolica e viene celebrata in tutto il mondo. Nel 1854 infatti Papa Pio IX ha proclamato il doma che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. E la Chiesa cattolica da quel momento celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre
continua su: https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/buona-festa-dellimmacolata-2024-le-immagini-e-gif-piu-belle-per-gli-auguri-dell8-dicembre/
https://www.fanpage.it/
sabato 7 dicembre 2024
Il presepe di Grado in Piazza san Pietro
Città del Vaticano, 7 dicembre 2024 – Una grande emozione per il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Mazio Anzil, che ha avuto l’onore di incontrare Papa Francesco e omaggiarlo con il volume “Il monte inondato di luce: Lussari” di Helmut Tributsch. Durante l’udienza nell’Aula Paolo VI del Vaticano, Anzil ha voluto regalare al Pontefice una delle meraviglie della nostra regione, il Monte Lussari, simbolo di fede e bellezza, che attira ogni anno numerosi visitatori. ...
venerdì 6 dicembre 2024
SAN NICOLO' protettore dei bambini
Quando ero bambina aspettavo con ansia San Nicolò.Mi portava sempre indumenti,colori,penne,libri e mai giocattoli.Io brontolavo con mia mamma.
La leggenda più famosa è legata alla storia di tre giovanissime fanciulle molto povere che non potevano esser date in mogli perchè prive di dote; le fanciulle e il padre piangevano disperati e San Nicola impietosito dai pianti e commosso dalla loro sofferenza, decise di aiutarli donando tre sacchi di monete d'oro, uno per ogni fanciulla.
Una notte introdusse il primo sacchetto attraverso la finestra aperta e fece lo stesso con il secondo sacchetto la notte successiva. La terza notte, avendo trovato la finestra chiusa, calò il sacchetto attraverso il camino, regalando alla povera famiglia una gioia infinita.
Un'altra leggenda narra che, quand'era già vescovo, fece resuscitare tre bambini che un macellaio aveva ucciso e fatto a pezzi per venderne la carne.
da https://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/san-nicola-protettore-dei-bambini.html
🧣 Proverbio🧤
“A San Nicolò / el frêt al dîs: soi cà cumò” ovvero A San Nicolò (il 6 dicembre) il freddo dice: eccomi qua.
A Taipana libri didattici per imparare meglio lo sloveno
Alla scuola di Taipana/Tipana l’insegnamento dello sloveno è attivo già da diversi anni, attraverso alcune ore settimanali di lezione nell’arco di tutto l’anno scolastico, sia alla scuola d’infanzia sia alla scuola primaria. L’iniziativa vede in collaborazione l’Istituto comprensivo di Tarcento, nel quale il plesso di Taipana è attivo, il Comune di Taipana e l’Associazione/Združenje don Eugenio Blanchini, che raccoglie diversi circoli della minoranza slovena in provincia di Udine sparsi tra la Valcanale e la Val Judrio.
Proprio per dare ulteriore impulso all’insegnamento dello sloveno, martedì, 19 novembre, una delegazione del Blanchini si è recata nella scuola primaria di Taipana, per fare dono di libri didattici utili a una programmazione ancora più efficiente e pianificata delle attività per imparare la lingua. Assieme a una ventina di bambini e alle maestre, a ricevere la delegazione sono intervenuti anche il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, con la consigliera Gaia Sarais, e il dirigente dell’Istituto comprensivo di Tarcento, Stefano Bulfone.
Come spiegato dal presidente, Igor Jelen, e dalla segretaria dell’Associazione Blanchini, Romana Udovič, il libro scelto, dal titolo Poigrajmo se slovensko, presenta diversi accorgimenti e particolarità, che rendono l’apprendimento della lingua ancora più divertente.
Al momento il plesso di Taipana conta 21 alunni alla scuola primaria e 14 alunni a quella d’infanzia.
Per soddisfare le esigenze di materiale didattico per lo sloveno almeno per il prossimo triennio, quindi, sono state donate 40 copie del volume.
In quest’iniziativa è stato fondamentale l’Ente per l’istruzione della Repubblica di Slovenia, che col sostegno del rispettivo ministero dell’Istruzione ha donato i libri didattici.
Ricordiamo che nelle Valli del Torre l’insegnamento dello sloveno è attivo anche nel plesso scolastico di Vedronza/Njivica. Dalla fine dell’anno scolastico 2022-2023, poi, sta facendo graduale ingresso nei plessi scolastici di Faedis e Attimis, attivi nell’Istituto comprensivo di Faedis.
In vista del prossimo anno scolastico, infine, stanno venendo pianificate le modalità con cui introdurre alcune ore d’insegnamento dello sloveno anche nel vicino plesso scolastico di Torreano, attivo nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Cividale – dove lo sloveno è già regolarmente insegnato nel plesso scolastico di Prepotto. (L. L.)









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