Abbiamo presentato il Volume 4 Sentieri, sulle tracce delle donne dei boschi al Centro culturale sloveno di San Pietro al Natisone.
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I. Nievo
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domenica 5 ottobre 2025
PRESENTAZIONE LIBRO
Abbiamo presentato il Volume 4 Sentieri, sulle tracce delle donne dei boschi al Centro culturale sloveno di San Pietro al Natisone.
sabato 4 ottobre 2025
SAN FRANCESCO
Oggi 4 ottobre è San Francesco patrono dell'Italia,Il prossimo anno si festeggerà come un tempo in tutto il Paese.
Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226, è stato un religioso, mistico e poeta italiano. Diacono e fondatore dell'Ordine dei Francescani, fu proclamato santo da Papa Gregorio IX nel 1228. Ispirato a condurre una vita cristiana di povertà, divenne un mendicante e un predicatore itinerante. È comunemente raffigurato con un saio marrone e una corda legata in vita, con tre nodi che simboleggiano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
Una delle figure più venerate della Cristianità, Francesco fu dichiarato, assieme a santa Caterina da Siena, patrono d'Italia il 18 giugno 1939 da Papa Pio XII: il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa Cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). La festa della sua stigmatizzazione ricorre il 17 settembre.
Nel 1219, Francesco si recò in Egitto nel tentativo di convertire il sultano Al-Kamil e porre fine al conflitto della Quinta Crociata. Nel 1223, egli organizzò il primo presepe vivente come parte della celebrazione annuale del Natale a Greccio. Secondo la tradizione cristiana, Francesco ricevette le stimmate durante l'apparizione di un angelo serafino in un'estasi religiosa nel 1224.
Francesco è associato al patronato degli animali e dell'ambiente. Divenne consuetudine per le chiese tenere cerimonie di benedizione degli animali in occasione della sua festa, il 4 ottobre, che divenne la Giornata mondiale degli animali. Francesco era noto per la sua devozione all'Eucaristia. In suo onore, gli Spagnoli fondarono la Missione San Francisco de Asís, da cui poi si sviluppò il sito che Washington Allon Bartlett rinominò e divenne la città di San Francisco.
Profondamente ascetico, era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.Le sue ossa sono conservate nella Basilica Papale di San Francesco d'Assisi.
Il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel Conclave del 2013, assunse, primo caso nella storia della Chiesa, il nome pontificale Francesco per la sua preoccupazione per i poveri.La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, ospitando i quattro grandi incontri ecumenici tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da Papa Benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016; anche la Marcia per la pace Perugia-Assisi è un riflesso e simbolo di questa eredità.
da wikipedia
Sciopero Cgil per Gaza, diecimila persone in piazza nel FVG
Sono state circa 10mila, secondo i calcoli del sindacato, le persone scese in piazza oggi in tutto il Friuli Venezia Giulia per partecipare allo sciopero generale indetto dalla Cgil a sostegno del popolo palestinese. A Udine diverse centinaia di uomini e donne, forse più di un migliaio, si sono radunate in via Pracchiuso per manifestare davanti alla Prefettura. Una folla, quella radunatasi a Udine, composta da persone di tutte le età. Diversi i politici che hanno aderito alla manifestazione.
SALVATAGGIO A TANAMEA
Faticosa operazione di salvataggio conclusa alle tre del mattino: soccorsi tre escursionisti nelle Prealpi Giulie
giovedì 2 ottobre 2025
Per Taipana e Monteaperta c’è mons. Marco Visintini

Nella Val Cornappo e in Alta Val Natisone c’è un nuovo pastore d’anime. Ufficialmente dall’autunno don Marco Visintini, che è già parroco a Cergneu/Čarnjeja con Monteprato e Vallemontana, assumerà la guida delle parrocchie di Taipana/Tipana e Monteaperta/Viškorša, con le comunità di Cornappo/Karnahta e Montemaggiore/ Brezje. Don Giacinto Miconi aveva lasciato la loro guida nel settembre del 2024.
dal Dom
Nella cura d’anime il nuovo parroco, che aveva iniziato a conoscere già diversi mesi fa il territorio di cui ora è responsabile, continuerà a essere supportato dai diaconi Fiorino Miani e Paolo Comelli.
Originario di Tricesimo, mons. Visintini ha 70 anni ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Dopo alcune esperienze in qualità di collaboratore pastorale, nel 1984 è stato nominato parroco a Forni di Sopra, incarico che ha lasciato nel 1992, quando ha assunto la guida delle parrocchie di Cortale, Valle del Rojale e Vergnacco. A queste si sono aggiunte Zompitta nel 2001 e Qualso nel 2003. Nel 2011 è stato di nuovo trasferito in Carnia, a Socchieve, ma nel 2013 è stato di nuovo nominato parroco in pianura, ad Ara e Fraelacco. Nel 2018 ha assunto anche la guida della vicina Parrocchia di Tricesimo, fino al 2021.

Nel 2023 mons. Visintini è stato, quindi, nominato parroco di Cergneu, unica frazione del comune di Nimis in cui è ancora parlato il dialetto sloveno del Torre, comunità che continuerà a guidare insieme a Taipana e Monteaperta.
E già alla Messa di domenica, 27 luglio, i fedeli di Taipana hanno potuto accogliere il nuovo parroco della Val Cornappo. «Si tratta di momenti importanti che legano un territorio e consolidano ulteriormente la nostra piccola comunità», ha rilevato il sindaco Alan Cecutti, pensando a un futuro in cui dare nuovo valore alla vita di paese. «Che è quello che oggi manca in molti territori, come il senso di aggregazione e condivisione nel portare avanti tradizioni e valori cristiani». (Luciano Lister)
OGGI IN SENATO
OGGI IN SENATO
2 OTTOBRE festa dei nonni
- C’è un nonno - R. Piumini
C’è un nonno in disparte
che gioca alle carte,
le gioca da solo:
nessuno lo vuole.
C’è un nonno in giardino
che beve del vino,
lo beve da solo:
nessuno lo vuole.
C’è un nonno per strada
non so dove vada,
cammina da solo:
nessuno lo vuole.
C’è un nonno che dorme
speriamo che in sogno
qualcuno ci sia
in sua compagnia
dal web
La festa dei nonni è una ricorrenza civile diffusa in alcune aree del mondo, celebrata in onore della figura dei nonni e della loro influenza sociale. Tale ricorrenza non è festeggiata in tutto il mondo nello stesso giorno. In gran parte dei paesi l'evento è festeggiato nel mese di settembre o di ottobre.
In Italia la festa dei nonni ricorre il 2 ottobre, a norma della legge n. 159 del 31 luglio 2005.
Nella tradizione cattolica, i patroni dei nonni sono i santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni materni di Gesù, che vengono celebrati il 26 luglio: proprio in relazione a tale ricorrenza, papa Francesco ha stabilito che ogni quarta domenica di luglio si tenga in tutta la Chiesa la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.
Storia
La festa dei nonni è stata creata negli Stati Uniti d'America nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di Marian McQuade, una casalinga della Virginia Occidentale, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade incominciò a promuovere l'idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, come obiettivo fondamentale per l'educazione delle giovani generazioni, la relazione con i loro nonni.wikipedia
mercoledì 1 ottobre 2025
A Tanatcason per dormire sotto le stelle di La AleGra
«Quando fate rientro potreste incontrare il cervo, sulla stradina tra gli alberi. Lo si vede spesso da settembre». Graziella lo dice sorridendo, come se parlasse di un vicino di casa.
E qui, in effetti, nel cuore del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, i cervi, i caprioli e anche i rapaci sono presenze quotidiane. Siamo in Alta Val Torre, in comune di Lusevera, lungo la strada che porta al confine, tra Musi e Pian dei Ciclamini. Dopo aver lasciato l’auto, un sentiero di dieci minuti conduce su un pianoro che appare subito come un piccolo mondo a parte: silenzioso, ampio ma allo stresso tempo protetto. È qui che si trova La AleGra, uno speciale agriturismo gestito da Alessandro e Graziella. Lui è di Udine, lei è argentina. Si sono incontrati in Messico, dove si sono innamorati. Da quel momento hanno viaggiato molto insieme e il loro peregrinare li ha condotti prima a Venezia, dove ancora conservano una casa, e poi in Friuli.
L’amore per la montagna li ha guidati fin quassù dove, da cinque anni, custodiscono uno spazio che richiama chi cerca autenticità: quattro casette in legno, spartane ma curate, costruite con tetti trasparenti per addormentarsi sotto le stelle.
Ospiti da tutta Europa e anche dall’Oriente arrivano qui, a Tanatcason: giapponesi, finlandesi, spagnoli, tanti tedeschi. Alcuni scelgono la solitudine, altri vengono in coppia o in gruppo per praticare lo yoga. Le giornate scorrono tra camminate nei boschi, meditazione, osservazioni del cielo e incontri con gli animali che vivono liberi.
Al centro del pianoro si trova l’abitazione di Alessandro e Graziella: è una casetta un po’ più grande, che diventa punto di incontro per gli ospiti e per chi passa in zona.

D’estate rimane aperta ogni giorno, in inverno nei fine settimana. È uno spazio di accoglienza dove si può mangiare o concedersi semplicemente una rigenerante ora di pausa con un caffè, o assaggiando gli sciroppi fermentati preparati da Graziella. Ci si ferma a conversare con lei, con escursionisti e con gli amanti delle passeggiate.
L’ospitalità è semplice, con servizi ecologici e una cura che valorizza l’essenziale, tra gatti e il profumo del muschio quando sta per arrivare l’autunno. «La nostra scelta richiede costanza, coerenza e responsabilità ma il paesaggio meraviglioso di cui godiamo ogni giorno ripaga degli sforzi. Questa zona è ancora fuori dal turismo di massa, quello dei sentieri con la gente in fila. Qui si può ancora restare soli, camminando con sé stessi tra un monte e l’altro, al confine con la Slovenia» spiega Graziella.
Così La AleGra diventa un luogo di vita sobria e silenziosa, in equilibrio con il paesaggio, con le pecore che tengono puliti i versanti e un orto ben protetto dagli animali selvatici. «Speriamo che quest’anno scenda la neve: lo spettacolo è impagabile». (R. D.)
martedì 30 settembre 2025
DON RENZO CALLIGARO
Domenica 21 settembre Don Renzo Calligaro ci ha accolto con un sorriso. Non potrà più venire in chiesa per problemi di salute. È stato sacerdote per oltre 50 anni. Ci ha insegnato ad amare il nostro Paese, la nostra lingua e la nostra cultura. Ci ha insegnato ad essere più misericordiosi e saggi. Ha aiutato bambini e giovani a percorrere il cammino della vita senza paura.
Grazie-Hvala don Renzo per tutto quello che hai fatto.Siamo fortunati ad averti con noi!!
Dopo oltre 50 anni di servizio nella valle del Torre don Renzo Calligaro purtroppo lascia la Val Torre per motivi di salute. Il viaggio verso Bardo e Zavarh è diventato troppo faticoso per continuare il suo lavoro. La notizia, che ha profondamente rattristato la comunità locale, essendo stato una persona molto importante per diverse generazioni di residenti e un vero maestro di vita per molti giovani, è stata annunciata ai fedeli durante la sua ultima messa a Bardo e Zavarh, domenica 21 settembre. Ora continuerà il suo servizio pastorale come cappellano vicino alla sua casa di Buia.
Durante la sua ultima messa a Bardo, disse di avere una sola richiesta prima di andarsene, proprio come aveva fatto l'arcivescovo Battisti a suo tempo, ovvero che la gente del posto continuasse a unirsi e a pregare, anche senza un sacerdote – perché in realtà ce ne sono troppo pochi o nessuno, come lui stesso scoprì – e che dovessero confidare in Dio. Durante la sua ultima messa, parlò anche della necessità di connettersi e vivere nell'amore di Dio, dell'importanza di un cuore puro, della libera espressione e mise in guardia dal pericolo di creare tensioni e divisioni.
Nella valle della Terska dolina non sanno ancora quando e se avranno un nuovo pastore, ma sono decisamente decisi a seguire le istruzioni del signor Calligaro, così da riunirsi sotto la guida dei lettori dei testi liturgici o del Vangelo.
Era il 1973 quando il signor Renzo Calligaro, che era stato ordinato sacerdote quattro anni prima, giunse in Valle de Torre .Da allora si è preso cura spiritualmente dei parroci delle parrocchie del Bardo e dello Zavrh, ma ciò che è ancora più importante è che fin dall'inizio ha sottolineato con determinazione l'importanza delle radici della comunità locale e si è sforzato di preservare il dialetto sloveno nativo in queste aree, il canto liturgico sloveno e la preghiera slovena (ha sostenuto la traduzione dei testi liturgici nel dialetto della Valtorre). Imparò anche la lingua slovena, cosa insolita per i sacerdoti italiani e friulani. Con lui, la parola slovena è tornata nella chiesa di queste parti dopo più di un secolo, per la quale ha ricevuto opposizione e persino minacce, ma non si è mai arreso.
lunedì 29 settembre 2025
PROVERBIO FRIULANO
"San Michêl la cistine tal fosêl", che significa "Per San Michele (il 29 settembre) la castagna è nella buccia"
Per preparare le castagne al forno, per prima cosa controllate le castagne e selezionate solo quelle perfettamente integre. Mettetele in ammollo per almeno 2 ore in acqua a temperatura ambiente. In questo modo, una volta cotte, si sbucceranno più facilmente. Scolatele, asciugatele e incidetele con la lama di un coltellino affilato o utilizzando l'apposito attrezzo









