KARL SCHMIDT-ROTTLUFF, "LUNA ALLA FINESTRA"
ATTILIO BERTOLUCCI
LA NOTTE D'OTTOBRE
Mi ha svegliato il tuo canto solitario,
triste amica dell'ottobre, innocente civetta.
Era la notte,
brulicante di sogni come api.
Ronzavano,
agitando le chiome di fuoco,
le bionde barbe,
ma i loro occhi erano rossi e tristi.
Tu cantavi, malinconica
come una prigioniera orientale
sotto il cielo azzurro...
Io ascoltavo battere il mio cuore.
(da Fuochi nel novembre 1934)
.
Il canto notturno di una civetta sorprende il poeta parmense Attilio Bertolucci , che dai sogni interrotti nel buio, in quella malinconia del vago e dell'infinito, trova nel suo cuore l'avanguardia di un esercito all'inseguimento del vero senso del vivere.
Dal canto delle sirene